Natale: che stress! 🎄
"L'acustica perfetta" è il terzo romanzo di Daria Bignardi, nota giornalista e conduttrice televisiva. Pubblicato da Mondadori nel 2012, il libro pesa 450 grammi: quasi quanto una confezione di biscotti.
La copertina è rigida e robusta, ideale se siete di quelle persone che prestate i libri agli amici, anche a quelli più distratti. Proprio per questa copertina resistente, il libro tornerà nelle vostre mani intatto, con solo il segno della gratitudine.
È un romanzo che si legge tutto d’un fiato: una, due notti al massimo, a seconda della stanchezza.
Si corre all’ultima pagina, la numero 200, per scoprire, insieme al protagonista Arno, violoncellista alla Scala di Milano, che fine ha fatto sua moglie Sara.
Con uno stile scorrevole e lineare, la Bignardi riesce a farci immergere in una vita di coppia che non è la nostra, in una famiglia di cui non facciamo parte ma che, proprio per questo, ci sembra così vicina.
Un libro che è allo stesso tempo un viaggio, dentro le proprie imperfezioni, dentro ciò che non vogliamo o non riusciamo a vedere. Un viaggio per scoprire l’altro, nella sua dolorosa assenza e nelle bugie della sua presenza. Un viaggio che termina non tanto quando il protagonista scopre finalmente il luogo dove si trova la moglie, ma quando capisce che per tanti anni ha mentito a sé stesso, abbia evitato di fare domande, sicuro che bastasse “essere presente” per schivare una crisi. “Vorrei sapessi quanto ti sono grato per quel che mi hai mostrato: il colore del rimorso, della pena, la gioia di averti, i miei limiti.”
L’acustica perfetta parla di silenzi, di verità non dette, di come si possa vivere per anni accanto a una persona senza conoscerla.
L’intera storia è raccontata in prima persona dal protagonista maschile Arno. Un’autrice donna, quindi, che dà voce ai pensieri, alle azioni, ai sentimenti di un uomo. In letteratura anche altre autrici hanno utilizzato una voce narrante maschile. Mi viene in mente Margaret Mazzantini con “Non ti muovere” e Elsa Morante con “L’isola di Arturo”.
Consigli terapeutici:
Indicato per:
- lettori curiosi e voraci di scoprire il finale;
- a tutte le persone che vorrebbero, almeno una volta nella vita, permettersi il lusso di una fuga dal proprio partner;
- a coloro che non hanno paura di guardare sotto la superficie delle relazioni;
Aiuta a combattere:
- insonnia, senso di inadeguatezza, paura di non essere capiti, giornate infinitamente uguali.
Strategie funzionali dei protagonisti di “L’acustica perfetta”:
- concedersi del tempo solo per se stessi, per capire chi si è veramente e cosa fare della propria esistenza;
- restare in contatto con le proprie delusioni;
- scoprire che si può amare ed essere amato, senza per forza stare insieme;
- un piccolo viaggio lontano dalla routine di coppia non fa miracoli, ma aiuta.
E voi, lo avete letto?

Vi vengono in mente altre autrici che hanno dato vita ad una voce narrante maschile?